ALCASE Italia
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per la lotta al cancro del polmone

Micro noduli al polmone. Che fare?…

Gent.mo dott. Buccheri,

Mia mamma, 71 anni, forte fumatrice da circa 50 anni, ha eseguito tre tac senza mezzo di contrasto rispettivamente a maggio 2014, ottobre 2015 e aprile 2016. Nella prima tac sono stati evidenziati Micro noduli“micro noduli sfumati centro lobulari di significato bronchiolare”. Nel referto della seconda tac, eseguita dopo circa 17 mesi, si confermavano, aumentate per numero e dimensioni, i multipli sfumati e bilaterali noduli e micronoduli subsolidi, prevalenti nei lobi superiori, taluni con associate aree di aumentata densità di tipo a vetro smerigliato. Nella terza tac, effettuata a distanza di sei mesi dalla seconda, sono stati confermati, sostanzialmente invariati, i multipli sfumati noduli e micro noduli subsolidi bilateralmente, prevalenti nei lobi superiori, taluni con associate aree di aumentata densità di tipo a vetro smerigliato. Poichè tali noduli sono molto piccoli (< 5mm) non possono essere esaminati alla pet e neanche con broncoscopia in quanto periferici. Lo pneumologo ha consigliato il dosaggio dell’NSE e della beta 2 microglobulina sierica che sono risultati alterati rispettivamente NSE = 21.05 (fino a 15) e beta2microglobulina 2039 (da 1010 a 1730). Vorrei chiedere se a Suo parere la situazione è preoccupante, se tali marker possono aumentare anche in condizioni non neoplastiche e quali ulteriori accertamenti possono essere effettuati. Ringrazio e porgo i miei migliori saluti.

Anonimo

Da quanto mi dice è evidente una certa evolutivita’ nei noduli polmonari segnalati alle tre TAC successive. Unitamente con la storia di fumo di sigaretta e l’elevazione patologica del marcatore tumorale NSE, devo dire che, in effetti, il rischio di cancro al polmone (ad esempio un carcinoma bronchiolo-alveolare il cui aspetto radiologico meglio di tutti imita quello da lei descritto) c’è.

Conseguentemente, le consiglio di proporre al suo pneumologo di richiedere anche la determinazione di altri 2 importanti marcatori tumorali (CEA e CYFRA 21-1), che potrebbero essere anche più alterati del NSE che è appena aumentato. Se questi fossero positivi (soprattutto il CEA a livelli molto alti) il sospetto di neoplasia diverrebbe molto forte. Ovviamente andrà controllata la TAC fra sei mesi e così avanti finché non si avrà una diagnosi certa o una stabilizzazione prolungata delle lesioni.

Le consiglierei, inoltre, di far valutare dal suo pneumologo anche eventuali patologie fibrotizzanti del polmone (tipo sarcoidosi o malattie autoimmuni) e di considerare la fattibilità di un eventuale lavaggio bronco-alveolare e/o biopsia trans bronchiale per una possibile diagnosi non invasiva immediata.

In conclusione non mi posso sostituire al suo pneumologo, ma spero di averle dato comunque degli utili spunti di discussione con lo stesso.

Cordialmente,

direttore-medico-firmaGianfranco Buccheri

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