Microcitoma
Microcitoma o cancro del polmone a piccole cellule (SCLC):
opzioni di trattamento approvate dal comitato editoriale di Cancer.Net
Approvato dal comitato editoriale di Cancer.Net, 01/2021
Aggiornato il 06/10/2021
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IN QUESTA PAGINA: Imparerai a conoscere i diversi tipi di trattamenti che i medici utilizzano per le persone con SCLC.
Questa sezione spiega i diversi tipi di trattamento considerati lo standard di cura (i migliori trattamenti conosciuti) per il microcitoma (SCLC).
Quando si devono prendere decisioni sul piano terapeutico, si considerano gli studi clinici come un’ulteriore opzione. Una sperimentazione clinica è uno studio di ricerca che testa un nuovo approccio al trattamento, che deve essere sicuro, efficace e possibilmente migliore del trattamento standard.
Gli studi clinici possono testare un nuovo farmaco, una nuova combinazione di farmaci o trattamenti standard, nuove dosi di farmaci standard o altri trattamenti. Essi sono un’opzione da considerare, con il supporto del medico, per il trattamento e la cura di tutte le fasi del cancro.
Maggiori informazioni alla pagina dedicata sulle sperimentazioni cliniche.
Panoramica del trattamento
Terapie sistemiche (che utilizzano farmaci)
Nella cura del cancro, diversi medici specialisti lavorano insieme in un team multidisciplinare per creare un piano di trattamento complessivo del paziente che combini diversi tipi di trattamento. I team di cura del cancro includono, oltre ai medici, altri professionisti sanitari, come assistenti medici, infermieri, infermieri di oncologia, assistenti sociali, farmacisti, consulenti, dietisti e altri.
La chemioterapia è il trattamento primario per il microcitoma (chiamato molto spesso, all’inglese, small-cell lung cancer [SCLC]). Il trattamento aggiuntivo dipende dal fatto che si tratti di uno SCLC in stadio limitato o in stadio esteso (vedi Stadiazione). Per il SCLC in stadio limitato, la chemioterapia è spesso combinata con la radioterapia al torace. Per il SCLC in stadio esteso, la chemioterapia è spesso combinata con l’immunoterapia. La radioterapia può anche essere un’opzione per le persone con SCLC in stadio esteso che potrebbe diffondersi o si è già diffuso al cervello.
La chirurgia di solito non è un’opzione per i pazienti con SCLC, tranne che per un piccolo numero di persone con malattia in stadio molto limitato.
Le descrizioni di questi trattamenti sono elencate di seguito, seguite da uno schema delle opzioni di trattamento per ciascuno stadio.
Il piano terapeutico può includere anche il trattamento dei sintomi e degli effetti collaterali, una parte importante della cura del cancro.
Le opzioni e le raccomandazioni terapeutiche dipendono da diversi fattori, tra cui il tipo e lo stadio della malattia, i possibili effetti collaterali, le preferenze e la salute generale del paziente. Ogni malato deve conoscere tutte le opzioni di trattamento e assicurarsi di porre domande su tutto ciò che non gli è chiaro, sugli obiettivi di ciascun trattamento e su cosa aspettarsi durante il trattamento. Questi tipi di colloqui sono chiamati “processo decisionale condiviso“, che consiste in uno scambio attivo e collaborativo tra medici e malati per scegliere insieme i trattamenti adatti alla cura migliore . Il processo decisionale condiviso è particolarmente importante per SCLC perché ci sono diverse opzioni di trattamento.
La terapia sistemica consiste nell’uso di farmaci che si diffondono dappertutto nell’organismo e distruggono soprattutto le cellule tumorali. Questi farmaci vengono somministrati attraverso il flusso sanguigno, in modo che possano raggiungere le cellule tumorali ovunque si trovino nel corpo del malato. Le terapie sistemiche sono generalmente prescritte da un oncologo, un medico specializzato nel trattamento della neoplasia mediante l’uso, appunto, di farmaci.
I modi più comuni per somministrare le terapie sistemiche includono l’uso di un catetere inserito in una vena mediante un ago (IV) o pillole / capsule che vengono ingerita (per via orale).
Le terapie sistemiche utilizzate per SCLC sono:
- Chemioterapia
- Immunoterapia
Ciascuna di queste terapie è illustrata di seguito in modo più dettagliato. Una persona può ricevere una terapia sistemica alla volta o una combinazione di terapie sistemiche somministrate contemporaneamente. Le terapie sistemiche possono anche essere somministrate come parte di un piano di trattamento che include radioterapia e/o chirurgia.
I farmaci chemioterapici vengono continuamente rivalutati. Parlare con il proprio medico è spesso il modo migliore per conoscere i farmaci che son stati prescelti in relazione alle proprie caratteristiche cliniche, il loro scopo, i loro potenziali effetti collaterali e le interazioni con altri farmaci.
È importante informare il medico se si stanno assumendo altri farmaci o integratori, da prescrizione o da banco, come erbe altre sostanze che possono interagire con i farmaci antitumorali.
Chemioterapia
Immunoterapie
Con la chemioterapia, trattamento primario per il microcitoma a causa della velocità con cui la malattia si diffonde, vengono usati farmaci in grado di distruggere le cellule tumorali o di impedire alle stesse di crescere, dividersi e produrre altre cellule. Un regime chemioterapico di solito consiste in un numero specifico di cicli somministrati in un determinato periodo di tempo. Un paziente può ricevere 1 farmaco alla volta o combinazioni di farmaci diversi somministrati contemporaneamente.
Il tipo di trattamento chemioterapico può dipendere dal fatto che la malattia sia considerata in stadio limitato o in stadio esteso. Per le persone con SCLC in stadio limitato, la chemioterapia, associata alla radioterapia al torace, viene somministrata giornalmente per diverse settimane. Le persone con SCLC in stadio esteso inizialmente ricevono la chemioterapia per 3-4 mesi oppure una combinazione di chemioterapia e immunoterapia per 3-4 mesi, quindi rimangono in immunoterapia di mantenimento.
Di solito, lo SCLC viene trattato con una combinazione dei seguenti farmaci chemioterapici:
- Etoposide (disponibile come farmaco generico) e Cisplatino (disponibile come farmaco generico)
- Etoposide e Carboplatino (disponibile come farmaco generico)
- Irinotecan (Campto) e Cisplatino
- Irinotecan (Campto) e Carboplatino
Per le persone con SCLC in ripresa evolutiva dopo un precedente trattamento chemioterapico a base di platino, la Food and Drug Administration (FDA ), ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici, ha anche approvato il farmaco chemioterapico Lurbinectedina (Zepzelca).
Gli effetti collaterali della chemioterapia dipendono dall’individuo e dalla dose utilizzata ed includono: affaticamento, rischio di infezione, nausea e vomito, perdita di appetito, diarrea e perdita di capelli. Nausea e vomito sono spesso evitabili. Questi effetti collaterali di solito scompaiono al termine del trattamento.
Ulteriori informazioni sulla prevenzione della nausea e del vomito causati dai trattamenti chemioterapici.
Nausea e vomito sono effetti collaterali comuni e talvolta gravi del trattamento del cancro. La chemioterapia, la radioterapia e altri trattamenti contro il cancro possono causare nausea e vomito.
Questi sintomi possono essere lievi o gravi. La nausea e il vomito lievi possono essere fastidiosi ma di solito non danneggiano la salute. L’eccesso di vomito molto può causare altri problemi di salute, come disidratazione , perdita di peso e affaticamento . Informare sempre il medico se si avverte nausea o vomito, anche se lieve. Ci sono molti trattamenti anti-nausea disponibili oggi. È possibile assumere un medicinale o una combinazione di medicinali per aiutare a prevenire o ridurre questi effetti collaterali.
È importante che la nausea e il vomito siano controllati e gestiti. Se non lo sono, questi problemi possono influenzare la vita quotidiana, la salute mentale, la salute fisica e persino ritardare il trattamento. L’attenuazione degli effetti collaterali, chiamata anche cure palliative o cure di supporto, è una parte importante della cura e del trattamento del cancro.
L’immunoterapia, chiamata anche terapia biologica, è progettata per aumentare le difese naturali del corpo in grado di combattere il cancro. Utilizza materiali prodotti dal corpo o in laboratorio per migliorare, mirare o ripristinare la funzione del sistema immunitario. Ad esempio, la proteina PD-1 é molto importante nel determinare la capacità del sistema immunitario di controllare la crescita della neoplasia. Infatti il blocco mediante anticorpi del legame fra PD-1 ed il suo ligando, il PD-L1, in alcuni pazienti è stato in grado di fermare o rallentare la crescita tumorale.
Possono essere utilizzati i seguenti tipi di immunoterapia:
- Atezolizumab (Tecentriq)
- Durvalumab (Imfinzi)
- Nivolumab (Opdivo)
Vari tipi di immunoterapia possono causare diversi effetti collaterali, fra cui reazioni cutanee, sintomi simil-influenzali, diarrea e variazioni di peso.
Radioterapia
Chirurgia
La radioterapia consiste nell’uso di raggi X ad alta energia atti a distruggere le cellule tumorali. Un oncologo radioterapista (o semplicemente un radioterapista) è un medico specializzato nella somministrazione di radioterapia.
Il tipo più comune di radioterapia è la radioterapia esterna, che consiste in radiazioni emesse da una macchina esterna al corpo. Un trattamento radioterapia esterno di solito consiste in un determinato numero di sedute radioterapiche effettuate in un determinato periodo di tempo. Tale periodo di tempo può variare da pochi giorni a 6 o più settimane.
La radioterapia può essere utilizzata per trattare lo SCLC, prevenire la comparsa di metastasi al cervello, ma può anche essere utilizzata per alleviare i sintomi.
Per le persone con SCLC in stadio limitato, si raccomanda la radioterapia diretta al tumore intratoracico.
Per le persone che stanno ricevendo radioterapia combinata con chemioterapia (vedi sopra), la radioterapia al torace dovrebbe iniziare con il primo o il secondo ciclo di chemioterapia.
I trattamenti radioterapici possono essere somministrati una o due volte al giorno.
La radioterapia può essere raccomandata anche dopo l’intervento chirurgico per i pazienti che hanno una malattia residua o in cui i linfonodi sono coinvolti dal cancro. Se la chemioterapia ha ridotto le lesioni, i restanti tumori e linfonodi colpiti dal cancro dovrebbero ricevere un trattamento aggiuntivo con radioterapia.
Per le persone con SCLC in stadio I o II che non si è diffuso ai linfonodi e che non possono essere trattate con un intervento chirurgico, si raccomanda la radioterapia.
Una buona opzione può essere un tipo specifico di radioterapia chiamata radioterapia stereotassica corporea (SBRT). Con la SBRT viene inviata una elevata dose di radiazioni direttamente sull’area tumorale, con estrema accuratezza e precisione, provocando la morte (necrosi) delle cellule tumorali ivi contenute. Per alcuni pazienti, la SBRT può essere seguita dalla chemioterapia.
Le persone con SCLC in stadio esteso spesso ricevono la radioterapia per trattare la malattia rimanente nel torace, se la chemioterapia ha funzionato nel ridurre il cancro in altre aree del corpo. In questo caso, la radioterapia deve essere somministrata al termine del trattamento chemioterapico. Se il microcitoma in stadio esteso viene efficacemente trattato con chemioterapia più immunoterapia, la radioterapia può essere somministrata dopo la chemioterapia, ma prima che inizi l’immunoterapia di mantenimento.
Nelle persone il cui cancro si è ridotto durante il trattamento, la radioterapia al cervello riduce il rischio che il cancro si diffonda successivamente a quell’organo. Questa forma di radioterapia è chiamata irradiazione cranica profilattica (PCI) ed è stato dimostrato che allunga la vita di alcuni pazienti. Se il tumore risponde al trattamento iniziale, si consiglia di ripetere la risonanza magnetica cerebrale dopo il completamento della chemioterapia. Ciò aiuterà a guidare le decisioni sull’eventuale inclusione della PCI nel piano di trattamento successivo.
La PCI può essere una parte del piano di trattamento e i rischi e i benefici del trattamento dovrebbero essere discussi con il team sanitario. In generale, le persone con SCLC in stadio I non dovrebbero ricevere PCI. Le persone di età superiore ai 70 anni e le persone con altre condizioni di salute dovrebbero discutere con il proprio medico l’opportunità di effettuare la PCI. A volte, l’uso di regolari scansioni cerebrali di risonanza magnetica, per controllare se la neoplasia si è diffusa al cervello, può essere un’alternativa alla PCI, in particolare se la chemioterapia è stata efficace.
Queste informazioni derivano da un documento dell’American Society of Radiation Oncology (ASTRO) “Radiation Therapy for Small Cell Lung Cancer”.
Effetti collaterali della radioterapia
Le persone affette da microcitoma che si sottopongono a radioterapia spesso sperimentano affaticamento e perdita di appetito. Se la radioterapia viene somministrata al collo o al centro del torace, i pazienti possono anche sviluppare mal di gola e avere difficoltà a deglutire. I pazienti possono anche notare un’irritazione della pelle, simile a una scottatura solare, dove è stata diretta la radiazione. La maggior parte degli effetti collaterali scompare subito dopo la fine del trattamento.
Se la radioterapia irrita o infiamma il polmone, i pazienti possono sviluppare tosse, febbre o respiro corto, mesi e talvolta anni dopo la fine della radioterapia. Circa il 15% dei pazienti sviluppa questa condizione, chiamata polmonite da radiazioni. Se è lieve, la polmonite da radiazioni non ha bisogno di cure e si risolve da sola. Se è grave, il paziente potrebbe aver bisogno di un trattamento con farmaci steroidei, come il prednisone, e ossigenoterapia, per combatterne gli effetti sulla respirazione. La radioterapia può anche causare cicatrici permanenti del tessuto polmonare là dove si trovava il tumore in origine. In genere, le cicatrici non causano sintomi. Tuttavia, gravi cicatrici possono causare tosse permanente e difficoltà respiratoria. Per questo motivo, i radioterapisti pianificano attentamente, con le scansioni TC del torace, i loro trattamenti. lo scopo è quello di ridurre la quantità di tessuto polmonare sano esposto alle radiazioni
La chirurgia è utilizzata per la rimozione fisica del tumore. Un chirurgo toracico è un medico specializzato nel trattamento del cancro del polmone mediante la chirurgia.
La chirurgia è usata raramente per i pazienti con SCLC ed è considerata solo per le persone con malattia in stadio molto precoce, quando la lesione è concentrata in un piccolo nodulo polmonare. In tali situazioni, la chemioterapia, con o senza radioterapia, viene somministrata dopo l’intervento chirurgico.
Prima dell’intervento, è consigliabile informarsi con il proprio team sanitario sui possibili effetti collaterali dello specifico intervento chirurgico.
Effetti fisici, emotivi e sociali del cancro
Il cancro e il suo trattamento causano sintomi fisici ed effetti collaterali, nonché ripercussioni emotive, sociali e finanziarie. La gestione di tutti questi effetti sono conosciute sotto il nome di cure di supporto. Esse costituiscono una parte importante della cura, in aggiunta ai trattamenti destinati a rallentare, fermare o eliminare la malattia.
Le cure di supporto si concentrano sul miglioramento del modo in cui ci si sente, durante il trattamento anticancro, gestendo i sintomi e sostenendo i pazienti e le loro famiglie, nei confronti anche di altre esigenze non mediche. Qualsiasi persona, indipendentemente dall’età o dal tipo e dallo stadio del cancro, può ricevere questo tipo di cure. E spesso funzionano meglio quando vengono avviate subito dopo la diagnosi. Le persone che ricevono cure di supporto insieme al trattamento medico hanno spesso sintomi meno gravi, una migliore qualità della vita e riferiscono di essere più soddisfatte delle cure.
I trattamenti di supporto variano ampiamente e spesso includono farmaci, cambiamenti nutrizionali, tecniche di rilassamento, supporto emotivo e spirituale, ed altre terapie.
I seguenti trattamenti possono essere somministrati per alleviare i sintomi dello SCLC:
- La radioterapia può essere utilizzata per trattare un tumore al torace che sanguina o ostruisce i passaggi polmonari.
- La broncoscopia permette di disostruire i bronchi bloccati dal cancro possono essere riaperti in modo migliorare la respirazione.
- Un pneumologo può utilizzare il laser per bruciare il tumore endobronchiale o posizionare uno stent per aprire le vie aeree.
- Molti farmaci sono usati per trattare il dolore. La maggior parte degli ospedali e dei centri oncologici hanno specialisti del dolore (algologi) che sono in grado di fornire sollievo al dolore, anche a quello grave e persistente.
- Altri tipi di farmaci possono anche alleviare la mancanza di respiro causata dal cancro.
- Altri farmaci ancora possono essere usati per sopprimere la tosse, aprire le vie aeree chiuse o ridurre le secrezioni bronchiali.Il prednisone o il metilprednisolone (più nomi commerciali) possono ridurre l’infiammazione causata dal cancro del polmone o dalla radioterapia e migliorare la respirazione.
- L’ossigenoterapia da piccoli serbatoi portatili può aiutare a compensare la ridotta capacità del polmone di estrarre ossigeno dall’aria.
- Sono anche disponibili farmaci per rafforzare le ossa, ridurre il dolore osseo e aiutare per prevenire future metastasi ossee.
- Stimolanti dell’appetito e integratori alimentari possono migliorare l’appetito e ridurre la perdita di peso.
Prima dell’inizio del trattamento, è consigliabile informarsi col proprio medico circa gli obiettivi del proprio piano di trattamento e dei suoi possibili effetti collaterali, oltre a tutte le opzioni riguardanti le cure di sostegno.
Durante il trattamento, il team sanitario potrebbe chiedere al paziente di rispondere a domande sui sintomi e sugli effetti collaterali e di descrivere ogni problema. Informare il team sanitario lo aiuta a trattare eventuali sintomi ed effetti collaterali il più rapidamente possibile. Può anche aiutare a prevenire problemi più seri in futuro.
Microcitoma: Opzioni di trattamento per stadio
Per il cancro in stadio limitato
Il trattamento include la chemioterapia combinata con la radioterapia.
Per la malattia in stadio esteso
L’uso di farmaci sistemici è probabilmente l’opzione migliore. Il piano di trattamento, comunque, può includere chirurgia, chemioterapia, immunoterapia e/o radioterapia. La chemioterapia non è efficace quanto la radioterapia o la chirurgia per trattare il cancro ai polmoni che si è diffuso al cervello. Per questo motivo, le metastasi cerebrali vengono solitamente trattate con la radioterapia in tutta l’area. Ciò può causare effetti collaterali come perdita di capelli, affaticamento e arrossamento del cuoio capelluto.
Anche le cure di sostegno saranno importanti per alleviare i sintomi e gli effetti collaterali. La radioterapia o la chirurgia possono essere utilizzate anche per trattare le metastasi che causano dolore o altri sintomi. Le metastasi ossee che indeboliscono le ossa principali possono essere trattate con un intervento chirurgico e le ossa possono essere rinforzate utilizzando impianti metallici.
Per la maggior parte delle persone, una diagnosi di cancro metastatico è molto stressante e difficile. Il paziente ed i famigliari dovrebbero parlare dei loro sentimenti e delle loro paure con medici, infermieri, assistenti sociali o altri membri del team sanitario. Potrebbe anche essere utile parlare con altri pazienti, anche attraverso un gruppo di sostegno.
Remissione e possibilità di recidiva
Una remissione si verifica quando il cancro non viene più rilevato con i moderni strumenti diagnostici e non ci sono sintomi. Questa condizione viene definita con l’espressione “nessuna evidenza di malattia” o NED. Una remissione può essere temporanea o permanente. Questa incertezza fa sì che molte persone si preoccupino che il cancro ritorni. Sebbene molte remissioni siano permanenti, è importante parlare con il medico della possibilità che il cancro ritorni. Comprendere il rischio di recidiva e le opzioni di trattamento può aiutare a sentirsi più preparati nel caso la neoplasia si ripresentasse.
Se la malattia recidiva dopo il trattamento originale, si parla di cancro recidivante o ricorrente. Può ritornare nella stessa sede (si parla allora di recidiva locale), vicino ad essa (recidiva regionale) o in un altro luogo (recidiva a distanza).
Quando si verifica una recidiva, ricomincia un nuovo ciclo di test per acquisire il maggior numero di dati ed informazioni su di essa. Solo dopo un accurato approfondimento il paziente e il suo medico potranno concordare sulle necessarie opzioni di trattamento. Spesso il piano includerà i trattamenti sopra descritti come la chemioterapia e la radioterapia, ma essi possono essere utilizzati in una combinazione diversa o somministrati a un ritmo diverso. Il medico può suggerire studi clinici che stanno studiando nuovi modi per trattare questo tipo di cancro ricorrente. Qualunque sia il piano di trattamento scelto, le cure di supporto saranno importanti per alleviare i sintomi e gli effetti collaterali.
Il trattamento per lo SCLC ricorrente potrebbe non funzionare bene per molto tempo. Se il trattamento smette di funzionare, è importante parlare con il medico dei passaggi successivi e degli obiettivi di ulteriori trattamenti. Le persone con cancro ricorrente spesso provano emozioni come incredulità o paura. È sempre consigliabile parlare con il team sanitario di questi sentimenti e chiedere informazioni sui servizi di supporto che possano aiutarti a far fronte alla nuova difficoltà.