Buongiorno Prof.ssa.
Sono affetta da un carcinoma squamoso non a piccole cellule, localmente molto esteso, tanto che mi dà dolori lancinanti al fianco che si irradiano soprattutto al petto fino al capezzolo.
La terapia che mi è stata data ha controllato il dolore solo in parte e nell’ultima settimana è diventato davvero insopportabile e non mi lascia più dormire.
Prendo 4 tachidol al giorno, 2 mg di cortisone e cerotto durogesic da 50.
Mi era stato aggiunto il targin, ma, oltre a non agire sul dolore, mi ha dato effetti collaterali importanti.
Domani vedo oncologo e spero che sia impostata un nuova terapia che mi permetta di vivere un pochino meglio.
Vorrei sapere da lei se esistono per dolore altri farmaci che se siano magari da iniettare in vena. E anche se è meglio che l’oncologo mi indirizzi ad un terapista del dolore.
Grazie davvero
Donatella
Gentile Signora,
bisogna sempre nutrire fiducia nella Terapia Antalgica, che presenta notevoli risvolti e possibilità di interventi.
Si potrebbero ruotare gli oppiodi che attualmente assume, anche se sarebbe importante sapere da quanto tempo li usa.
Mi spiego meglio, cioè si cambia l’oppiode, perché dopo un certo periodo di tempo, questo tipo di farmaco dà assuefazione, ma, cambiando con un altro simile, si ricomincia ad avere nuovamente un effetto analgesico.
Inoltre è anche possibile pensare ad un impianto di una pompa intratecale.
Si affidi con fiducia al suo medico curante.
Sono a sua disposizione per altre informazioni.
Distinti saluti,
Prof.ssa Caterina Aurilio
Professore Ordinario di Anestesia e Rianimazione a.r.
Università degli Studi della Campania, Luigi Vanvitelli
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