Stim.mo dott. Lo Iacono,
Sono una paziente che ha scoperto da poco, tramite Tac, una massa di 5 cm al polmone sinistro.
Non sono fumatrice, conduco una vita normale e sana. Può immaginare che violento shock abbia subito.
Mi è stato prospettato un intervento di lobectomia e da quello che intuisco si stanno preparando ad intervenire. Mi hanno sottoposta a spirometria e sono in attesa di Pet e biopsia per esami molecolari, ma non ho capito se intendono fare l’aspirazione con ago sottile o l’ agobiopsia.
Ho trovato il sito di ALCASE ed ho cominciato ad informarmi. Ho letto di stadiazione, che io non ho. Ho letto anche che gli stadi dipendono dall’ampiezza della massa e che non in tutti gli stadi è possibile l’intervento.
Ho anche sentito dalle video dirette che le ultime ricerche consigliano , per rallentare le recidive, di sottoporre il paziente a terapia neoadiuvante o adiuvante. A me non è stato detto nulla di questo.
Posso riassumere brevemente la mia richiesta: a quali accertamenti devono sottoporsi coloro che scoprono di avere una neoplasia al polmone? Anche la stadiazione deve essere sempre fatta? Le terapie ante o post intervento devono essere sempre fatte? Quando è possibile e consigliabile l’intervento?
Le chiedo scusa per questa serie di domande, ma la paura è tanta e vorrei avere un minimo di indicazioni, prima di entrare nel circuito in cui lo sgradito ospite mi ha catapultato.
La ringrazio immensamente se potrà aiutarmi nel capire un po’ di più questo misterioso mondo della neoplasia polmonare.
Con gratitudine
Manuela
Carissima Manuela,
grazie per il suo quesito perché ci aiuta a riproporre un argomento molto importante come la stadiazione. Si tratta di un passaggio fondamentale per il corretto approccio terapeutico alle patologie oncologiche in generale e quindi anche nelle neoplasie polmonari. Per stadiazione si intende, come dice la stessa parola, la definizione dello stadio della malattia, ovvero la definizione della sua estensione nel corpo. La valutazione comprende le caratteristiche anatomiche del tumore e dei suoi rapporti con le strutture circostanti, lo stato dei linfonodi loco-regionali e la presenza di eventuali metastasi a distanza.
Una prima valutazione viene fatta durante la visita con una anamnesi accurata e lo studio dei sintomi. Seguiranno poi gli esami di diagnostica per immagini tra cui la TC (generalmente Total Body) e l’eventuale risonanza magnetica encefalica. La stadiazione viene completata da una PET come da linee guida.
Lo step successivo consiste nell’acquisizione di un campione della malattia per l’analisi cito-istologica del tumore. Solitamente si usa l’approccio meno invasivo possibile per giungere ad una diagnosi, tra cui le biopsie percutanee o gli esami endoscopici, sulla base delle indagini radiologiche e dello stadio di malattia. Nel caso di sospetto coinvolgimento dei linfonodi mediastinici da parte del tumore polmonare, la broncoscopia con biopsie con tecnica EBUS consente di definirne la natura con altissima sensibilità. Non dobbiamo dimenticare che lo stadio dei linfonodi (parametro “N”, come vedremo tra poco) è fondamentale nell’impostazione dell’iter di cura. Qualora la sede di malattia fosse di difficile accesso, si può ricorrere ad una biopsia chirurgica.
Le informazioni raccolte con questi esami consentono di definire dunque la stadiazione che solitamente si esprime tramite il sistema TNM, acronimo inglese di “Tumor, Node, Metastasis”.
A ciascuna lettera è in genere associato un numero. La “T” si riferisce alle caratteristiche anatomiche del tumore primario (scala da 1 a 4). Segue la lettera “N” che indica lo stato dei linfonodi (da 0 a 3) in base alla distanza dal tumore principale delle stazioni linfonodali coinvolte (specifica per il tumore del polmone). Il parametro “M” indica invece se il tumore è rimasto limitato ad una specifica area del polmone o si è diffuso in altre parti del corpo (0 – 1).
Dalla combinazione dei tre parametri (TNM) e dei loro numeri si identifica lo stadio di malattia che nel tumore del polmone va dallo Stadio I, in caso di piccoli tumori localizzati allo stadio IV nel caso di malattia diffusa ad altre aree del corpo.
Alla luce di quanto detto sopra, nel suo caso specifico parlando di “massa di 5 cm”, abbiamo solo un parametro parzialmente definito, ovvero il “T”.
Gli esami che le hanno programmato completeranno la stadiazione. I risultati ottenuti consentiranno dunque di definire lo stadio di malattia e di conseguenza il trattamento adeguato tra chirurgia, terapia medica o radioterapia, o una combinazione di queste e allo stesso modo il timing del loro utilizzo. Negli stadi iniziali lo studio molecolare della malattia ha (ancora) un ruolo limitato, ma nei prossimi anni sarà sempre più importante.
Per concludere, se le hanno prospettato un intervento chirurgico di lobectomia, vuol dire che gli esami che ha già eseguito, valutati dai suoi curanti, fanno ipotizzare una malattia localizzata suscettibile di intervento chirurgico. Il piano di cura verrà poi confermato alla luce dei nuovi esami.
Cordiali saluti,
Dott. Giorgio Lo Iacono
Chirurgo Toracico
Divisione di Chirurgia Toracica
Istituto Europeo di Oncologia (IEO)
Milano
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