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per la lotta al cancro del polmone

Fistola broncopleurica

CONTESTO

La fistola broncopleurica (BPF) è un collegamento fra il bronco principale, il bronco lobare o segmentale e lo spazio pleurico. Il trattamento per la BPF spazia dalla gestione medica, alle procedure per via broncoscopica per i pazienti critici, fino all’intervento chirurgico per quelli ritenuti a più alto rischio.

La fistola broncopleurica postoperatoria può essere classificata come acuta, sub-acuta e cronica.
La forma acuta è causata da deiscenza chirurgica e richiede un pronto intervento chirurgico. Quando è acuta, la BPF può essere pericolosa per la vita a causa di un pneumotorace iperteso o asfissia da inondazione polmonare di liquidi contenuti nel cavo pleurico. I pazienti si presentano con comparsa improvvisa di dispnea, ipotensione, enfisema sottocutaneo, tosse con espettorazione di liquido anche francamente purulento, spostamento tracheale o mediastinico, perdita d’aria persistente e riduzione o scomparsa del versamento pleurico alla radiografia del torace.

Le forme subacute e croniche sono anche correlate a fatti infettivi e sono spesso osservate in pazienti immunocompromessi o debilitati con comorbilità multiple. La presentazione subacuta è più insidiosa ed è caratterizzata da deperimento, malessere e febbre.

La BPF può verificarsi in qualsiasi momento durante il periodo postoperatorio, ma più spesso si verifica entro 8-12 giorni dopo l’intervento. Se osservato entro i primi quattro giorni postoperatori, la BPF è probabilmente secondaria a un fallimento meccanico della chiusura del moncone bronchiale e richiede una riesplorazione chirurgica.
La BPF può verificarsi anche dopo polmonite suppurativa, infarto polmonare massivo o spontaneamente. L’empiema può verificarsi da solo o può essere associato a un BPF.  La BPF può verificarsi senza empiema associato e il fluido nello spazio pleurico in questi casi è sterile. Lo spostamento del mediastino sul lato opposto si verifica a causa dell’aria intrappolata sul lato operatorio. La rimozione del liquido dallo spazio pleurico e l’espettorazione di liquido e sangue suggeriscono una BPF. L’improvvisa ricomparsa di aria in uno spazio obliterato suggerisce una BPF o un processo infettivo che forma gas.
Se una fistola compare in casi non chirurgici o in un periodo postoperatorio ritardato, la diagnosi deve essere sospettata quando, nella radiografia del torace, compare un contenuto aereo nella pleura e si osserva febbre, tosse produttiva e, appunto, nuovi livelli nuovi o un innalzamento del livello di aria-fluido. Le fistole esofagotracheali sono associate a tosse e dispnea durante il mangiare e il bere.

Fonte National Center for Biotechnology Information

Vedere anche la risposta del pneumologo nella rubrica dedicata


Buongiorno Prof Lococo,
Il 20 luglio mia madre è stata operata per un carcinoma polmonare squamoso cellulare, polmone destro, quadrante inferiore. Le hanno fatto una lobectomia, la massa era di 11 cm.
Dopo un mese è stata ricoverata per pneumotorace, le hanno fatto una broncoscopia e hanno verificato che non si trattava di una fistola.
Per risolvere il problema hanno iniettato un chemioterapico per chiudere “il buco” presente nella pleura.
Giovedì a seguito di una radiografia di controllo, hanno verificato che il problema si è nuovamente presentato.
Domani verrà sottoposta nuovamente a broncoscopia e le faranno un drenaggio toracico.
Vorrei avere il suo parere medico a riguardo.
Cordiali saluti.
Laura

Carissima Laura,
le fistole bronchiali sono complicazioni possibili dopo interventi di resezione polmonare per neoplasia.
Il trattamento è spesso multidisciplinare e prevede varie manovre dalle meno invasive alle più invasive a seconda del quadro di insorgenza e dal contesto clinico in cui si sviluppano

Cordiali saluti,

Prof. Filippo Lococo
Professore Associato in Chirurgia Toracica
IRCCS-Fondazione Policlinico Gemelli,
Università Cattolica del sacro Cuore
Roma, Italia

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