ALCASE Italia
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per la lotta al cancro del polmone

Quale terapia per le reazioni avverse da immunoterapia?

CONTESTO

Informazioni sull’immunoterapia e i sui effetti collaterali

(Fonte Cancer.net)

L’immunoterapia è un tipo di trattamento del cancro che aumenta le difese naturali del corpo per combattere il cancro. Utilizza sostanze prodotte dall’organismo o in laboratorio per migliorare, mirare o ripristinare la funzione del sistema immunitario.
Il medico può raccomandare l’immunoterapia come unico trattamento. Oppure può essere somministrata dopo o contemporaneamente a un altro trattamento, come la chemioterapia, la radioterapia o la chirurgia.
Alcuni tipi di immunoterapia attaccano il cancro o ne rallentano la diffusione ad altre parti del corpo. Altri rendono più facile per il sistema immunitario distruggere le cellule tumorali.
L’immunoterapia a volte porta il sistema immunitario ad attaccare le cellule sane, il che può causare effetti collaterali.
Molti effetti collaterali dipendono dal farmaco prescelto, dal tipo e dalla posizione del cancro e dalla salute generale di una persona.
Gli effetti collaterali dell’immunoterapia possono essere lievi, moderati o addirittura pericolosi.

A seconda della gravità degli effetti collaterali, il medico può sospendere il trattamento o prescrivere un tipo di farmaco corticosteroide. Se gli effetti collaterali peggiorano o non migliorano, il medico può interrompere l’immunoterapia.

Gli effetti collaterali più comuni dell’immunoterapia includono: reazioni cutanee, sintomi influenzali, dolori muscolari, mancanza di respiro (difficoltà a respirare), gonfiore delle gambe (edema), congestione sinusale, mal di testa, aumento di peso grazie alla ritenzione di liquidi, diarrea, cambiamenti ormonali, compreso l’ipotiroidismo, tosse.

Linee guida di pratica clinica dell’American Society of Clinical Oncology

(fonte PubMed)

Vengono presentate, ora, le raccomandazioni per la diagnosi e la gestione della tossicità basata su sistemi e organi specifici. terapia tossicità immunoterapiaSebbene la gestione vari a seconda del sistema d’organo interessato, in generale, la terapia con inibitori del checkpoint immunitario (ICPi) deve essere continuata con un attento monitoraggio per le tossicità di grado 1, ad eccezione di alcune tossicità neurologiche, ematologiche e cardiache.
La terapia con ICPi può essere sospesa per la maggior parte delle tossicità di grado 2, considerando la possibilità di riprendere quando i sintomi tornano al grado 1 o inferiore. Possono essere somministrati corticosteroidi.
Le tossicità di grado 3 generalmente giustificano la sospensione dell’ICPis e l’inizio di corticosteroidi ad alte dosi (prednisone 1-2 mg / kg / die metilprednisolone 1-2 mg / kg / die). I corticosteroidi devono essere ridotti gradualmente nel corso di almeno 4-6 settimane. Alcuni casi refrattari possono richiedere infliximab o altre terapie immunosoppressive.
In generale, si raccomanda l’interruzione permanente dell’ICPis con tossicità di grado 4, ad eccezione delle endocrinopatie che sono state controllate dalla sostituzione ormonale.


Buongiorno Dottore.
Come vengono gestiti gli effetti collaterali dell’immunoterapia, tipo dolore articolare e occasionale dissenteria, visto che il cortisone è sconsigliato?
Grazie
Stefania

Stim. Stefania,

il farmaco di riferimento per controllare gli eventi avversi da immunoterapia è proprio il cortisone, che va assolutamente usato nel sospetto di tossicità da immunoterapia.
Tale approccio è indicato in tutte le linee guida internazionali

oncologia polmonare

Cordialmente

Federico Cappuzzo MD
Director Oncology and Hematology Department

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20 Comments

  1. Federica 30 Agosto 2023 at 8:31 am - Reply

    Salve mia madre alle 5 dose di pembrolizumab sta avendo diarrea che nemmeno con 8 mg di cortisone si è fermata siamo molto preoccupati l oncologo al momento non ci da soluzioni per bloccare questa diarrea cosa possiamo fare?ovviamente è inutile dire che questa condizione la sta debilitando molto

    • Federico Cappuzzo 4 Settembre 2023 at 4:40 pm - Reply

      Gentile signora,
      se il sospetto è di una diarrea indotta dall’immunoterapia è opportuno iniziare una terapia con cortisone e sospendere momentaneamente il trattamento. La dose di 8 mg è una dose bassa, in genere si utilizzano dosi più elevate
      Cordialmente
      Federico Cappuzzo MD
      Director Oncology and Hematology Department

  2. Laura 3 Maggio 2023 at 12:15 pm - Reply

    Gentile Professore,
    La ringrazio per la Sua risposta così chiara e sollecita, che pure mi addolora. Capisco infatti che se o quando la chemio non funzionerà, o farà più male che bene, non ci sarà proprio più nulla da tentare e bisognerà aspettare l’inevitabile, cercando di far sì che soffra il meno possibile.
    Con grandissima stima, cordiali saluti,
    Laura

  3. Laura 3 Maggio 2023 at 10:37 am - Reply

    Gentile Prof Cappuzzo,

    Vorrei sapere se c’è qualche indicazione dell’uso di nuovi farmaci immunoterapici, ad es il Sugemalimab, in malati di carcinoma polmonare che abbiano avuto polmoniti da immunoterapia. L’oncologo di mio zio dice che, avendo lui avuto già due polmoniti in soli sette mesi, la prima delle quali ha richiesto il ricovero di 7 gg in ospedale, l’immunoterapia non può più farla. E circa due mesi fa gliel’ha sospesa, nonostante fosse riuscita a ridurre la massa tumorale, il cui nucleo era andato in necrosi. Dopo questa forzata sospensione, il tumore ha ripreso a crescere e non sappiamo se l’attuale terapia (chemio+ cortisone), iniziata da poco, sarà efficace quanto l’immunoterapia.
    Se non lo fosse, si potrebbe ritornare all’immunoterapia, cambiando immunoterapico, o in terapia combinata?
    Può la chemio far esprimere al tumore nuove mutazioni, che lo rendano attaccabile da immunoterapici diversi da quello che ha già causato le pericolose polmoniti? Mio zio ha 75 anni, è un uomo forte e buono e faremmo qualsiasi cosa per migliorare la sua aspettativa e qualità di vita (sappiamo che guarire non si può). Se una minima speranza di star meglio esiste, non possiamo non coglierla: se la chemio non funzionasse vogliamo convincerlo a chiedere un secondo parere allo IEO di Mi, perché magari hanno terapie all’avanguardia, sperimentali o biologiche. Dice che il suo carcinoma è raro, ma allo Ieo vengono in molti e i medici ne avranno visti più che a Bs. Grazie di cuore per l’attenzione e per il tempo che dedica ai malati e alle loro famiglie, anch’esse malate. Con tanta stima, un cordiale saluto, Laura

    • Federico Cappuzzo 3 Maggio 2023 at 10:39 am - Reply

      Cara signora,
      nei pazienti che sviluppano tossicità polmonare seria la sospensione dell’immunoterapia è raccomandata e il rischio di tossicità è rilevante anche con altre combinazioni o con altri farmaci della stessa classe come il Sugemalimab.
      Cordialmente
      Federico Cappuzzo MD
      Director Oncology and Hematology Department

  4. Edwin 17 Marzo 2023 at 4:16 pm - Reply

    Gentile Dott. Cappuzzo,
    E’ possibile che Tagrisso dopo due anni provochi un’interstiziopatia polmonare??
    Da prassi, una volta accertata la causa, è necessario cambiare terapia??
    Grazie della pazienza e disponibilità.
    Edwin

    • Federico Cappuzzo 17 Marzo 2023 at 4:17 pm - Reply

      Gent. Sig. Edwin,
      i’interstiziopatia polmonare è uno degli eventi tossici che purtroppo si possono verificare in corso di terapia. Bisogna fare attenzione a distinguerla da una progressione di malattia. Se è tossicità, in genere uno stop transitorio o definitivo di tagrisso è raccomandato in base alla gravità.
      Cordialmente
      Federico Cappuzzo MD
      Director Oncology and Hematology Department

  5. Vera 9 Dicembre 2022 at 10:30 am - Reply

    Buongiorno, dottor Capuzzo.
    Mio fratello, a seguito di progressione dopo 3 anni di tagrisso , è rientrato in uno studio sperimentale (mari_posa3)che prevede l’associazione di chemioterapia carbo e pemetrexed, lazerertib (sospeso per tossicità in associazione con il carboplatino) e amivantamab.
    Nello specifico chiedo se ci sono rimedi più efficaci del monocin (antibiotico)per tenere a bada l’acne violenta che si manifesta come effetto collaterale all’ amivantamab.
    Grazie.
    Vera

    • Federico Cappuzzo 9 Dicembre 2022 at 10:33 am - Reply

      Gent.ssa Sig.Vera,
      l’uso degli antibiotici è riservato alle forme molto intense di tossicità cutanea e la scelta del tipo di antibiotico dipende anche dalle caratteristiche del paziente e dalla sua anamnesi. In caso di tossicità intensa comunque va discussa con il medico la transitoria sospensione della terapia o la riduzione della dose.
      Cordialmente
      Federico Cappuzzo MD
      Director Oncology and Hematology Department

  6. Cristian 29 Novembre 2022 at 12:16 pm - Reply

    Buongiorno
    Mia mamma affetta da microcitoma scoperto a marzo 21. Da aprile 21 ha iniziato con i protocolli e al termine dei 4 cicli di chemio previsti sta continuando con ATEZOLIZUMAB. Al momento la situazione è sotto controllo, la patologia è stabile ma stamani ci hanno detto che al giungere dei 2 anni di ATEZOLIZUMAB la cura sarà sospesa perchè queste sono le indicazioni per questa patologia. Possibile???? Opzioni? Nuove sperimentazioni?

    • Federico Cappuzzo 29 Novembre 2022 at 5:54 pm - Reply

      Gentilissimo,
      il trattamento con atezolizumab nel microcitoma avanzato è sino a progressione di malattia, non necessariamente per 2 anni.
      Cordialmente
      Federico Cappuzzo MD
      Director Oncology and Hematology Department

  7. Sante 17 Ottobre 2022 at 5:56 pm - Reply

    Buongiorno Dr. Cappuzzo,
    la contatto per un’informazione. Mia mamma, con adenoK polmonare, PDL-1 positiva 90%, è in terapia con Pembrolizumab ed ha effettuato in data 04/10 l’8a infusione.
    Da qualche giorno sta notando un’importante screpolatura con annesso sanguinamento e crostificazione del labbro inferiore e delle crosticine su braccia e zona tra coscia e glutei. Può trattarsi di un piccolo principio di tossicità?
    La nostra oncologa di San Giovanni Rotondo sembra irrintracciabile e stiamo cercando di capire il da farsi e se questo può essere un segnale di tossicità che potrebbe richiedere la sospensione della terapia.
    Ringrazio anticipatamente per la disponibilità e porgo cordiali saluti
    Sante

    • Federico Cappuzzo 17 Ottobre 2022 at 5:57 pm - Reply

      Gent. Sig. Sante,
      la tossicità cutanea è un evento riportato con l’immunoterapia. Non posso quindi escludere che sia quindi da imputare al trattamento.
      Cordialmente
      Federico Cappuzzo MD
      Director Oncology and Hematology Department

  8. Stefania 16 Gennaio 2022 at 11:25 am - Reply

    Grazie mille.
    Stefania

  9. Stefania 13 Gennaio 2022 at 7:00 pm - Reply

    Buongiorno, dottore.
    Mio padre, anziano, affetto da adenocarcinoma polmonare ha eseguito la terapia standard ( chemioterapia e radioterapia) e ora da 10 mesi immunoterapia, per cui ha dovuto assumere cortisone in vari dosaggi.
    Da circa 2 mesi l’emoglobina ha iniziato a scendere fino ad arrivare al minimo di 9.
    Volevo sapere se questo può essere dovuto all’immunoterapia?
    Grazie per l’attenzione.
    Stefania

    • Federico Cappuzzo 13 Gennaio 2022 at 7:02 pm - Reply

      Gentile Stefania, la risposta è “No”.
      L’abbassamento dei valori dell’emoglobina non è un effetto dell’immunoterapia. Tale fenomeno si osserva frequentemente nei pazienti con tumore.
      Federico Cappuzzo MD
      Director Oncology and Hematology Department

      • Salvatore 18 Maggio 2023 at 1:31 pm - Reply

        Buon giorno dottore.
        Mio padre è affetto da un carcinoma polmonare a grandi cellule ed è sottoposto a terapia immunologica con cemiplimab flat dose.. Papà soffre già di psoriasi e al secondo ciclo gli sono aumentate notevolmente le macchie sulla pelle. Il Dermatologo ha prescritto creme e non farmaci per via orale adducendo che sono contro la terapia ma stamattina che doveva fare il terzo ciclo di immunoterapia la dottoressa vedendo le macchie l’ ha rimandato a tra due settimane…
        Volevo sapere se era corretto rimandare l’immunoterapia e se mio padre potrebbe per tali macchie, ripeto molto evidenti ma che non danno particolari fastidi come prurito, innanzitutto prendere cortisone via orale e continuare tranquillamente l’immunoterapia, visto che le analisi generali erano uscite perfette.
        Salvatore

        • Federico Cappuzzo 18 Maggio 2023 at 4:23 pm - Reply

          Buongiorno a lei.
          E’ ben noto che l’immunoterapia determina un aumento del rischio che malattie autoimmuni possano peggiorare. La sospensione dell’immunoterapia è da valutare in relazione alla gravità del quadro clinico e l’uso del cortisone può ridurre l’entità del problema.
          Cordialmente
          Federico Cappuzzo MD
          Director Oncology and Hematology Department

  10. Alberto 10 Giugno 2021 at 9:39 am - Reply

    Buonasera Dottore,
    una mia conoscente ha un adenocarcinoma al polmone destro, curato dal maggio 2020 con chemioterapia (cisplatino e alimta ) per 4 volte a distanza di 21 gg. Dalla 2° terapia è stato aggiunto immunoterapico Pembrolizumab.
    Dal 18/08 è statoa influsa la combinata di solo alimta + immunoterapico. Dal 11/09 ha ricevuto solo l’immunoterapico.
    La Tac del 15/11 rivela una progressione di malattia, mentre la Tac del 08/04/21 recessione marcata della forma tumorale ma rileva al polmone sinistro delle velature interstizio alveolare con aspetto a vetro smeriglio in sede peribroncovascolare e paramentallare posteriore senza chiara evidenzia di lesioni modulari. La signora è asintomatica e conduce vita normale senza problemi. Si è saltato un ciclo di Pembrolizumab e da una ulteriore Tac non è cambiato nulla.
    Cosa ne pensa? Ridurre le dosi? Adesso fa Pembrolizumab ogni 30 gg invece di 21. Mi può dare un suo parere? Grazie
    Alberto

    • Federico Cappuzzo 10 Giugno 2021 at 9:39 am - Reply

      Caro Alberto,
      quanto Lei ha descritto a livello polmonare potrebbe essere un evento avverso da immunoterapia. In genere una breve sospensione della terapia e l’uso del cortisone sono sufficienti per controllare le forme lievi. Nelle forme gravi invece la terapia va definitivamente interrotta e talora possono essere necessari anche altri farmaci oltre al cortisone per controllare l’eccessiva attivazione del sistema immunitario.
      Federico Cappuzzo, MD

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