ALCASE Italia
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per la lotta al cancro del polmone

Invalidità civile

Buonasera, avvocato
Sono un’insegnante affetta da tumore al polmone in 3 stadio b, chemio riducente e forse operabile.
Alla prima visita mi danno 100% invalidità e art 3 comma 3 rivedibile.
Dopo la lobectomia torno alla visita e diminuiscono la percentuale al 70% e art 3 comma 3.
Dopo pochi mesi ho una recidiva. Produco istanza di aggravamento a cui segue visita e mi ridanno invalidità 100% e art 3 comma 3.
Nel frattempo faccio la radio e chiedo commissione di verità a scuola dove insegno.
Mi chiamano a Milano per la visita e vengo collocata in pensione con inabilità assoluta ad ogni proficuo lavoro per tumore a prognosi severa con alta probabilità di metastasi certificata dallo IEO ( ho fatto visita presso commissione di verifica militare essendo io insegnante).
Due mesi dopo scade la revisione per la visita dell’invalidità, mi presento con verbale della commissione di verifica e documentazione IEO e mi decurtano l’ invalidità all’80%. Rivedibile.

Torno dopo un anno e l’invalidità mi viene  ridotta ancora .
Ora sono in pensione perché inabile assoluta ad ogni attività lavorativa ma ho una invalidità civile solo al 70% e art 3 comma 1. Rivedibile a 2 anni.

Come è possibile?

Grazie per il servizio che svolge.
Cordialmente
Rita

Gentilissima Rita,
avrebbe dovuto fare ricorso giudiziario entro sei mesi dal ricevimento del verbale.
In ogni caso, essendo insegnante, non le avrebbero mai corrisposto la prestazione economica di invalidità per superamento dei limiti reddituali che sono molto bassi.
Poteva e può ancora oggi richiedere solo indennità di accompagnamento che non prevede limiti reddituali. Per ottenere tale indennità deve munirsi di tanta certificazione medica specialistica in cui si attesta la necessità di assistenza continua da parte di familiari o terzi e l’impossibilità a svolgere atti quotidiani della vita.
Se i cicli chemioterapici la fanno trovare in queste condizioni anche solo per pochi giorni se lo faccia attestare e proceda tranquillamente con un ricorso giudiziario per far valere i suoi diritti.


Cordialmente,
avv. Mara Piscitelli

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