ALCASE Italia
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per la lotta al cancro del polmone

Personale sanitario inadeguato

Personale sanitario inadeguato

Abbiamo ricevuto questa lettera che ci ha lasciato piuttosto allibiti, considerando che non solo il Ministero della Salute prevede un sistema nazionale Linee Guida, ma che esse già esistono, sia in lingua italiana sia in lingua inglese, essendo prodotte da Società e Medico-Scientifiche Nazionali ed Internazionali (Si vedano, ad esempio, le linee guida AIOM per tutte le neoplasie, che sono molto conosciute e validate, facilmente reperibili sul web).Essendo ALCASE un’organizzazione di volontariato, esclusivamente dedicata ai pazienti di cancro del polmone, ecco quelle di interesse specifico per la nostra comunità di malati.  Esse sono state da noi tradotte in italiano e pubblicate sul nostro sito:
– le linee guida ESMO
i PDQ del National Cancer Institute americano
Raccomandazioni ASCO da CancerNet

L’amica chiede se è possibile che non si seguano oggi, nel 2022, delle linee guida (che non sono altro che delle semplici indicazioni che evitano di compiere vistosi errori o pericolose omissioni).
La risposta non può che essere negativa, anzi tutto il team di ALCASE si augura che questo modo di lavorare,  superficiale e, a bene vedere, pericoloso. scompaia il più presto possibile, affinché si data dignità vera all’art. 32 della Costituzione Italiana, che cita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività

Carissimi amici di ALCASE,

vi seguo da parecchi mesi, da quando alla mamma di 63 anni è stata diagnosticata una neoplasia polmonare sinistra con interessamento linfonodale tramite Tc e Pet. Alla mamma è stato eseguito un ago aspirato guidato e dal reparto generalista di oncologia dell’ospedale di Chivasso in Piemonte sono state richieste alcune mutazioni: EGFR, PDL 1 e Ros 1.

Poiché proprio da voi ho appreso che è necessario effettuare altre analisi genetiche, richiedo anche la ricerca di Kras, MET, RET e BRAF, non senza fastidio dell’oncologa che reagisce come se chiedessi la luna. Accoglie comunque la mia insistente istanza.

Intanto chiedo un parere con un medico di eccellenza del vostro elenco, il quale mi conferma che “alla luce dell’esito delle mutazioni la paziente potrebbe essere candidata a trattamento o con farmaco biologico”

Arriva l’esito delle mutazioni… Con gioia leggo che la mamma presenta la mutazione al codone 12 del gene KRAS.

Molto speranzose, io e la mamma andiamo alla convocazione dell’oncologa la quale ci informa che la paziente verrà trattata con chemioterapia e solo in un secondo tempo, dopo rivalutazione, le sarà proposto un’eventuale radioterapia.

Ovviamente ribatto che c’è un farmaco molecolare che tratta questa mutazione e lei, con tono freddo e infastidito, mi risponde: “Noi qua questo protocollo non lo facciamo. Se vuole le faccio le fotocopie e va a chiedere dove ha già sentito il primo parere.”

Non c’è dubbio che da quell’ospedale fuggiremo a gambe levate… Ma io mi chiedo come sia possibile che, nonostante tutte le linee guida, tutte le informazioni che sono pubblicate, tutte le scoperte che la ricerca mette a disposizione dei malati, possano esistere delle realtà dove si adottano condotte omissive e inefficienti che potrebbero recare grave danno ai pazienti.

Volevo sapere se è veramente possibile e se è legittimo che esistano dei reparti di oncologia generalista dove ignorano o non vogliono seguire delle linee guida che costituiscono per il paziente una grande risorsa per i piani di trattamento.

Vi ringrazio di cuore per tutte le informazioni che offrite, perché è solo con le giuste informazioni che si ha la possibilità di “scansare” strutture inadeguate e personale sanitario incompetente e/o scarsamente responsabile.

Cordialmente .

Clotilde

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