ALCASE Italia
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per la lotta al cancro del polmone

Obiettivi e priorità

Riceviamo questa email e pubblichiamo questa bellissima, profonda e condivisibile riflessione di una malata.

Spesso le parole superficiali di chi non ha un problema oncologico feriscono i pazienti
Tutti i sani, invece di dare giudizi precipitosi, dovrebbero cercare di mettersi nei panni dell’altro, di sentire ciò che prova e ragionare in base alla sua prospettiva.
La frase saggia dei Sioux riflette molto bene il comportamento che tutti dovrebbero tenere di fronte ad un malato oncologico: “Prima di giudicare qualcuno, cammina per tre lune nei suoi mocassini”


A volte si parla di obiettivi.
A volte si parla di priorità.
A volte si parla e basta.

Un malato oncologico ha un solo obiettivo che va oltre tutti gli altri obiettivi.

Un malato di cancro ha priorità diverse da tutte le altre priorità.

La gente comune a volte crede che, fatto l’intervento, tutto finisca lì. Un malato oncologico sa che non è così.
Sa che l’obiettivo e le priorità sono mutate dall’istante in cui hanno fatto la diagnosi di cancro.

La piramide della vita pare ribaltarsi all’improvviso e lo sconcerto è talmente forte che qualsiasi obiettivo o priorità avevi prima, perde di significato.
Il tempo poi attenua la paura, ma dentro un malato oncologico restano obiettivi e priorità che non hanno niente a che vedere con la futilità e con le chimere.

Un malato oncologico sente il profumo di un fiore, vede con nitidezza colori mai visti prima, ascolta il suono del mare, il canto degli uccelli, si perde in un tramonto. Ha una sensibilità diversa. Vede tutto con occhi diversi… Percepisce tutto in modo diverso.
Riconosce il dolore altrui e lo rispetta. Assapora il calore di giornate in cui il sole splende alto nel cielo, perché ha provato e prova continuamente l’abisso di oscurità a partire da esami strumentali, a chemio, radioterapie e terapie ormonali.

A volte un malato oncologico sente la diversità sulle sue spalle, quando ti dicono beata te, quando ti dicono manco pare che hai il cancro, quando ti dicono hai pure il parcheggio gratis, che vuoi di più, sei in pensione e ti godi la vita, ti rilassi con il tuo cane in riva al pare o nelle aree di sgambamento mentre noi lavoriamo, beata te che d’estate ti godi 5 mesi di vacanza in Grecia.
Quando ti dicono ma hai pure l’esenzione ticket, che ti manca?

L’obiettivo di un malato oncologico insieme alla priorità, è vivere bene ogni giorno, senza scontrarsi con i mulini a vento della stupidità e di chi apre la bocca tanto per parlare e di familiari ed amici che dicevano di esserci ed invece latitano.

L’obiettivo e la priorità di un malato oncologico è uguale a quello di tutti i malati cronici e di tutti gli esseri umani con l’unica differenza che il ‘come stai‘ non è scontato e non è banale.

Quando chiediamo ad un malato oncologico come stai, aspettiamoci la risposta sto bene.
Ma dietro a quel ‘sto bene‘ scrutiamone obiettivi e priorità.

Fermiamoci quando incontriamo un malato oncologico e riflettiamo sul valore di un obiettivo e di una priorità.
Diamo la priorità a chi vive il cancro.
Questo il vero obiettivo.
Ma non come in fila al supermercato dove vi sono casse prioritarie, ma con il rispetto e l’amorevolezza che possono far dire ad un malato oncologico ‘sto bene perché tu cammini con me‘.

Questo l’obiettivo e questa la priorità.

Enrica

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