ALCASE Italia
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per la lotta al cancro del polmone

Scintigrafia PET nel follow-up post chirurgico

Scintigrafia PET nel follow-up post chirurgico

La PET nel follow-up post-chirurgico:

CONTESTO

[…] La curva del  rischio di recidiva post-chirurgica ha mostrato un picco iniziale che ha raggiunto il massimo circa 6-8 mesi dopo l’intervento. Il successivo picco distinto è stato notato alla fine del secondo anno di follow-up […] Gli studi suggeriscono che la tempistica della recidiva dopo l’intervento chirurgico per cancro ai polmoni è caratterizzata da un pattern bimodale e che i tempi con il più alto rischio di recidiva sono diversi tra uomini e donne. Le strategie di follow-up post – chirurgico dovrebbero essere basate sui programmi di follow-up attualmente raccomandati, prendere in considerazione i modelli di recidiva del cancro del polmone ed essere modificate secondo necessità per soddisfare le esigenze dei singoli pazienti.

Studio: Strategia di follow-up postoperatorio basata sulle dinamiche di recidiva per carcinoma polmonare non a piccole cellule (Oxford Academic)


G.mo prof. Lococo,

le scrivo a riguardo dell’ultima PET/TC fatta da mia mamma pochi giorni fa.

Riassumo in breve la sua storia clinica.

Paziente affetta da Sindrome di Sjogren.

Febbraio 2016: Lobectomia polmonare inferiore sinistra e relativa linfadenectomia, per ADK con successivi trattamenti chemio e radioterapici, sia adiuvanti, sia per combattere metastasi in linfonodo retrotracheale.

Novembre 2020:  Ampia segmentectomia atipica di cm10X6X3, per motivi funzionali: riduzione della funzione polmonare, a seguito della lobectomia subita in precedenza.
Lo stadio descritto sulla relazione di dimissione di novembre 2020 è IA3

Ad aprile 2021 si effettua la PET/TC Total body, del cui esito cito i punti salienti:follow-up post chirurgico

L’esame PET/TC ha evidenziato ampia stria ipodiafana, che occupa i segmenti basali del lobo inferiore destro polmonare, nel cui contesto sono presenti solo alcune areole di aspecifico incremento dell’attività metabolica di grado modesto (SUV max 2,18); tale reperto è ascrivibile, verosimilmente, ad esiti di segmentectomia atipica della regione superiore del lobo inferiore destro polmonare effettuata nel novembre 2020.
Alcuni piccoli linfonodi, in prima ipotesi reattivi, che mostrano modesto incremento dell’attività metabolica, si rilevano in corrispondenza dell’ilo polmonare di destra. (SUV max 4,05)

In prima battuta i dottori di Medicina Nucleare ipotizzano che tale reattività possa derivare dagli esiti dell’intervento (in effetti la reattività si nota in prossimità della zona asportata)

Potrebbe trattarsi di cellule sfuggite dopo l’operazione? Si potrebbe agire eventualmente in zona ilare attraverso radioterapia, o meglio -e meno rischioso- attraverso la chemioterapia?

Ritiene che sia trascorso poco tempo dall’intervento e quindi la PET/TC andava fatta più in là?

Grazie mille in anticipo per il parere che vorrà fornirmi.

Cordiali saluti
Stefano

Carissimo Stefano

il caso che lei descrive ricorda quanto sia importante l’interpretazione di ogni metodica radiologica sulla base della storia clinica, in quanto ogni paziente ha una storia a sé.
Molto spesso la pet può evidenziare sia delle recidive sia delle zone di cicatrici dopo l’intervento.   La capacità di distinguere questi due scenari si basa, oltre che sulla storia clinica, sull’interpretazione delle immagini ed a volte richiede l’esecuzione di ulteriori esami diagnostici (endoscopici ad esempio), prima di iniziare un trattamento specifico.
Per rispondere nello specifico alla sua domanda, sì,  la tempistica dell’esame pet è stata, a mio parere, quantomeno prematura.

Cordiali saluti,

Prof. Filippo Lococo
Professore Associato in Chirurgia Toracica
IRCCS-Fondazione Policlinico Gemelli,
Università Cattolica del sacro Cuore
Roma, Italia

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