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per la lotta al cancro del polmone

Fumo di sigaretta: come quantificarne e ridurne il rischio?

Fumo di sigaretta: come quantificarne e ridurne il rischio?

12 Maggio 2018

Buongiorno, vi contatto per dirimere un po’ di confusione.

Ho 41 anni.
Ho Fumato dai 17 ai 30. Poi ho smesso.  Putroppo, causa separazione, ho ricominciato a fumare nel settembre dei miei 40 anni, e ho smesso un mese fa. (circa un anno quindi).
Il mio fumare e’ stato molto saltuario in questo anno e mezzo (la mia compagna odia il fumo, quindi fumavo tre giorni la settimana e all’incirca 6 sigarette al giorno di media).

Mio padre è morto di microcitoma fulminante all’età di sessant’anni. Le cause: due pacchetti di sigarette al giorno e alcool. Stando a quanto dicono i medici.

Volevo chiedervi questo: il fatto che abbia ricominciato e DEFINITIVAMENTE SMESSO, annulla i benefici dei dieci anni senza fumo?… E, di conseguenza, leggendo le carte di rischio polmonare, devo partire da eta’ di cessazion 40?

Inoltre: devo fare valutazioni preventive?

Ne ho parlato con il medico di base che ritiene di non dover neppure fare delle lastre toraciche (la mia storia dice nessuna bronchite,
nessuna polmonite, polmoni e broncbi puliti all’auscultazione…). Ho avuto solo un problema di asma allergica a 24 anni, completamente risolto).

Vi ringrazio, mi sarebbe molto utile una risposta. Grazie ancora

Mario

Caro Mario,

il rischio fumo di sviluppare un cancro del polmone dipende dalla durata del vizio e dalla sua intensità.  Vi sono altri fattori che potrebbero contare come, ad esempio, la precocità con cui si è iniziato a fumare (aver cominciato a 13 anni non è la stessa cosa che aver cominciato a 40…).  Tali fattori però non sono accettati da tutti.  Per questa ragione nello studio clinico fondamentale (il National Lung Screening Trial o NLST) e nel successivo NELSON Study (qui discussi), che hanno dimostrato l’efficacia dello screening mediante TAC a basso dosaggio nel ridurre la mortalità per cancro al polmone, sono stati considerati solo durata ed intensità del fumo.   E per questa ragione, anche le linee guida mediche internazionali, recepite dal governo degli Stati Uniti (ma non ancora purtroppo dalla UE), si riferiscono a durata ed intensità del fumo come fattori da prendere in considerazione per consigliare o meno lo screening.

Ma come quantificare il parametro durata ed intensità?… Semplice, esiste una semplice formuletta che lo misura:

PACCHETTI/ANNO: numero di anni di fumo (non importa se continui e separati da intervalli) * (numero medio di sigarette fumate al giorno / 20).

Tu stesso puoi calcolarti il tuo rischio: 14 * (20 -per ipotesi- / 20) = 14;  oppure 14 * (40 -ancora per ipotesi- / 20) = 28; oppure 14 * (10 -sempre un’ipotesi: ma tu a questo punto hai capito qui devi mettere  il vero numero di sigarette che hai fumato- / 20) = 7.

Semplice no?…  Ora lo studio NLST e le successive raccomandazioni dicono che:

“è altamente consigliabile per i forti fumatori ed ex-fumatori (30 o più pacchetti/anno), che non abbiano smesso di fumare da almeno 15 anni, di sottoporsi allo screening per il cancro del polmone mediante TAC a basso dosaggio una volta all’anno.”

Mario, non so quante sigarette fumavi in media al giorno, ma è assai probabile tu sia molto lontano da questa situazione… Dunque, vivi sereno e segui solo le regole del codice europeo per la prevenzione ben descritte e discusse in quest’articolo del Sole 24 ore (regole che dovremmo seguire tutti!!).

Infine, mi tocca di ripetere continuamente (e devo farlo ancora una volta):

La radiografia toracica standard per scoprire un cancro del polmone in fase iniziale (quando cioè guarisce nella stragrande maggioranza dei casi) NON SERVE A NIENTE, ANZI E’ DANNOSA PER L’ALTA ESPOSIZIONE ALLE RADIAZIONI IONIZZANTI CHE PROVOCA, come dimostrato in maniera ineccepibile oltre 50 anni fa.

Cordialmente,

Gianfranco Buccheri

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