NECITUMUMAB

NECITUMUMAB

Primo inserimento: 20/5/2014; ultimo aggiornamento: luglio 2022

Nome commerciale
Il farmaco è anche conosciuto come IMC-11F8. Il nome commerciale è PORTRAZZA ®.

Compagnia farmaceutica produttrice
Sviluppato dalla Eli Lilly and Company.

Indicazione approvata dal SSN

Dopo una prima approvazione sia In Italia (AIFA), che in Europa (EMA), e negli Stati Uniti (FDA), Portrazza è stato sospeso dall’uso umano in tutta Europa, mentre continua ad essere indicato il trattamento per il carcinoma squamoso del polmone avanzato, in associazione alla chemioterapia di prima linea con Gencitabina e Cisplatino, negli USA.

Caratteristiche chimico-farmacologiche
E’ una macromolecola (anticorpo monoclonale IgG1, completamente umano). La sua formula chimica è C6436H9958N1702O2020S42

Meccanismo d’azione
Agisce legandosi e bloccando il ligando del recettore EGFR.

Modalità di somministrazione
Uso Endovenoso. Il farmaco è somministrato in associazione alla chemioterapia con gemcitabina e cisplatino fino ad un massimo di 6 cicli di trattamento, seguiti dalla somministrazione di Portrazza in monoterapia nei pazienti in cui la malattia non sia progredita, fino a progressione di malattia o tossicità inaccettabile. La dose raccomandata di Portrazza è 800 mg (dose fissa) somministrati mediante infusione endovenosa di 60 minuti nei giorni 1 e 8 di ogni ciclo di 21 giorni.

Attività antitumorale riconosciuta
I risultati di un ampio studio internazionale di fase III (studio SQUIRE),hanno dimostrato una significativa attività anti-tumorale nel cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC), variante a cellule squamose (Sq-NSCLC). Su tale base è avvenuta l’approvazione del farmaco delle agenzie governative nazionali, come su riportato.

Attività antitumorale (cancro al polmone)
Nello studio studi di fase III già citato (studio SQUIRE), il Necitumumab ha prodotto risposte obiettive nel 25-30% dei pazienti con NSCLC. Altri studi di fase II e Ib/II, tutt’ora in corso o recentemente conclusi, sono anch’essi concentrati sul NSCLC di ogni istotipo (attualmente sono 2 gli studi attivamente arruolanti NIH). In letteratura medico-scientifica, si contano ad oggi 30 pubblicazioni (PubMed).

Indicazioni cliniche
Come già detto, l’indicazione del farmaco è, in associazione alla chemioterapia di prima linea con Gencitabina e Cisplatino, lo Sq-NSCLC avanzato.

Effetti tossici e collaterali

Gli effetti collaterali sono stati dichiarati “accettabili” dai ricercatori. Il più comune effetto collaterale riportato è stato l’ipomagnesiemia e le reazioni cutanee orticarioidi. Qui un elenco completo.

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Nome commerciale
Erbitux ®

Compagnia farmaceutica produttrice
Scoperto dalla ImClone e distribuito in Nord America dalla Bristol-Myers Squibb. Nel resto del mondo, è distribuito dalla Merck KGa

Indicazione approvata dal SSN

– Trattamento di pazienti con carcinoma metastatico del colon-retto con
espressione del recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR) e senza mutazioni di RAS (wildtype):
 in associazione con chemioterapia a base di irinotecan,
 in prima linea in associazione con FOLFOX,
 in monoterapia nei pazienti nei quali sia fallita la terapia a base di oxaliplatino e irinotecan e che
siano intolleranti a irinotecan.
– Trattamento di pazienti affetti da carcinoma a cellule squamose di testa e collo,
 in associazione con radioterapia per la malattia localmente avanzata;
 in associazione con chemioterapia a base di platino nella malattia ricorrente e/o metastatica.

Caratteristiche chimico-farmacologiche
E’ una macromolecola.
La sua formula chimica è: C6484H10042N1732O2023S36. Ha un peso molecolare di 145.781,6 g/mol.

Meccanismo d’azione
E’ un anticorpo monoclonale chimerico (ottenuto da una ricombinazione tra topo/uomo) che agisce inibendo il recettore del fattore di crescita epidermoidale (EGFR).

Modalità di somministrazione
Uso Endovenoso. Erbitux va somministrato una volta alla settimana. La prima infusione viene somministrata a una dose di 400 mg per metro quadro di superficie corporea (calcolata in funzione dell’altezza e del peso del paziente) e dura due ore. Le infusioni successive sono di 250 mg/m e durano un’ora ciascuna. Il trattamento va proseguito per il tempo necessario in funzione della risposta terapeutica.

Attività antitumorale riconosciuta
Approvato dalla FDA americana e dall’EMA europea per il trattamento del cancro del colon retto e della testa e collo (vedi indicazioni AIFA). E’ possibile che verrà approvato anche per il cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC).

Attività antitumorale (cancro al polmone)
L’aggiunta di Cetuximab alla chemioterapia standard nel NSCLC ha dato un prolungamento della sopravvivenza in uno studio multicentrico internazionale di fase III (studio FLEX) e può essere considerata come una valida opzione nel trattamento di prima linea. Nello stesso studio, il Cetuximab risultava maggiormente efficace in una serie di sottogruppi, tra cui i pazienti di razza bianca, e i pazienti con adenocarcinoma. Nel mondo, oggi, risultano censite dai NIH 10 sperimentazioni cliniche su Cetuximab e cancro del polmone, e si contano 151 pubblicazioni scientifiche sull’argomento (PubMed).

Indicazioni cliniche
Non vi sono indicazioni cliniche approvate nel NSCLC.

Effetti tossici e collaterali

I principali effetti indesiderati di cetuximab sono reazioni cutanee, che si verificano in più dell’ 80% dei pazienti, ipomagnesiemia (bassi livelli di magnesio nel sangue), che si osserva in più del 10% dei pazienti, e reazioni correlate all’infusione, che si manifestano con sintomi da lievi a moderati (fra cui febbre, brividi, capogiri e difficoltà a respirare) in più del 10% dei pazienti e con sintomi gravi in più dell’1% dei pazienti. Sono possibili gravi reazioni allergiche.

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Documento EMA

Nome commerciale
Nexavar ®

Compagnia farmaceutica produttrice
Sviluppato da Onyx Pharmaceuticals, Inc. e commercializzato in Europa da Bayer.

Indicazione approvata dal SSN
Pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato, dopo fallimento terapeutico di una precedente terapia a base di interferone alfa o interleuchina-2, o che sono considerati non idonei a ricevere tale terapia. Il Sorafenib è indicato anche per il trattamento dell’epatocarcinoma ed il carcinoma tiroideo differenziato. Allo stato, il Nexavar® non è approvato per il trattamento del cancro del polmone.

Caratteristiche chimico-farmacologiche
E’ una piccola molecola.
La sua formula chimica è: C21H16ClF3N4O3. Ha un peso molecolare di 450,34 g/mol.

Meccanismo d’azione
Il Sorafenib è un inibitore delle chinasi che determinano la proliferazione delle cellule tumorali in vitro. Inibisce la crescita di un ampio spettro di tumori umani, anche attraverso una riduzione dell’angiogenesi tumorale. I suoi bersagli a livello delle cellule tumorali sono i seguenti: CRAF, BRAF, V600E BRAF, c-KIT e FLT-3), mentre a livello dei vasi sanguigni del tumore sono: CRAF, VEGFR-2, VEGFR-3 e PDGFR-ß.

Modalità di somministrazione
Orale, compresse da 200 mg. La dose raccomandata per gli adulti è di 400 mg (due compresse da 200 mg) due volte al giorno (equivalente a una dose totale giornaliera di 800 mg). Va somministrato senza interruzione, fino a quando si osserva un beneficio clinico, o finché non compaiono tossicità inaccettabili.

Attività antitumorale riconosciuta
Sia la FDA americana e la EMA europea danno la stessa indicazione approvata dal nostro SSN. Allo stato, nessuna agenzia del farmaco governativa ha approvato il Nexavar® per il trattamento del cancro del polmone.

Attività antitumorale (cancro al polmone)
In uno studio di fase II su pazienti precedentemente trattati per un cancro al polmone non a piccole cellule (NSCLC), il Sorafenib in monoterapia risultò possedere una capacità di controllo della malattia e garantire sopravvivenza confrontabile a quella di altre piccole molecole ad azione mirata. In più il Sorafenib pare essere efficace anche quando dato in combinazione alla chemioterapia o ad altri inibitori delle tirosinchinasi. Nel mondo, non vi è attualmente una sola sperimentazione clinica in corso sul Sorafenib, come censito dai NIH. In effetti, un discreto numero di studi sono già conclusi e i loro risultati pubblicati (51 pubblicazioni scientifiche: censimento del 19/8/19, su PubMed).

Indicazioni cliniche
Nessuna allo stato.

Effetti tossici e collaterali

Le reazioni avverse più comuni sono state diarrea, rash, alopecia e sindrome mano-piede (corrispondente in MedDRA alla “sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare). Per maggiori informazioni, si veda la scheda tenica dell‘EMA

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